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Il volume comprende le Ad libros Politicorum notae (1589/90), le Annotazioni che l'umanista fiammingo Giusto Lipsio volle scrivere per integrare e chiarire alcuni dei punti più problematici della sua opera politica principale, i Politicorum libri sex (1589), a seguito delle critiche sollevatesi tanto da parte cattolica quanto protestante all'indomani della sua pubblicazione. Risoluto a difendersi dagli attacchi feroci provenienti dal teologo connazionale Dirck Volckertszoon Coornhert (1522-1590), Lipsio abbandonerà ben presto la stesura delle Annotazioni, rimaste perciò incompiute, per dedicarsi alla compilazione di un nuovo scritto, il De una religione, adversus dialogistam liber (1590), che costituisce la seconda parte di questo volume, in cui si affronta l'annosa questione della libertà di coscienza e della controversa relazione tra autorità politica e potere religioso.